Glossary entry (derived from question below)
German term or phrase:
Gesetz der freien Wildbahn
Italian translation:
legge della savana / legge del più forte
Added to glossary by
Giovanna N.
Jul 13, 2021 08:22
2 yrs ago
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German term
Gesetz der freien Wildbahn
German to Italian
Social Sciences
Education / Pedagogy
Auf dem Pausenhof herrscht manchmal das Gesetz der freien Wildbahn.
Si parla della gestione del cortile di una scuola ...
Si parla della gestione del cortile di una scuola ...
Proposed translations
(Italian)
3 +2 | legge della savana / legge del più forte | AdamiAkaPataflo |
3 | è palestra di vita/della socialità/di socializzazione | Dunia Cusin |
Change log
Jul 15, 2021 06:48: Giovanna N. Created KOG entry
Proposed translations
+2
12 mins
Selected
legge della savana / legge del più forte
immagino che i prepotenti prevarichino sui più deboli, chi attacca e chi fugge, insomma: il più forte prevale
c'è anche "legge della giungla", ma mi sembra un filo eccessivo e ho trovato anche qualche riscontro per "legge della natrua selvaggia", che però mi pare un calco
c'è anche "legge della giungla", ma mi sembra un filo eccessivo e ho trovato anche qualche riscontro per "legge della natrua selvaggia", che però mi pare un calco
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German term (edited):
herrscht das Gesetz der freien Wildbahn
è palestra di vita/della socialità/di socializzazione
Non credo che si faccia necessariamente riferimento agli scontri fisici tra gli allievi. Probabilmente si riferisce alla libertà con cui possono muoversi e agire i bambini/ragazzi, all'ambiente in cui le diverse forze ed esigenze vengono a trovare un equilibrio spontaneo.
«Fino a una generazione e mezzo fa, ogni bambino veniva affidato dalla famiglia a un gruppo di altri bambini, coetanei o poco più grandi, entro cui provarsi, specchiarsi, riconoscersi. E insieme ai quali si condividevano i tempi ripetuti e i luoghi oltre le mura di casa ma anche diversi dalla scuola: quartiere, paese, cortile, rione, piazzetta, condominio, campagna». Si trattava comunque di eventi costanti, quotidiani, che abituavano a funzionare dentro una comunità di coetanei regolata intorno al gioco ma anche intorno all’essere progressivamente capaci nell’esercizio delle competenze operative e sociali, in modo slegato dal possedere e apparire».
«La scuola ha rappresentato, a lungo e fino a poco fa, la seconda palestra della socialità, ulteriore e diversa da questa prima socialità, comunitaria e spontanea. Poteva, anche qui, contare su di un retroterra affidabile, che consolidava in ogni bambino le competenze di socializzazione».
https://www.linkiesta.it/2013/11/la-scuola-e-diventata-il-nu...
«Fino a una generazione e mezzo fa, ogni bambino veniva affidato dalla famiglia a un gruppo di altri bambini, coetanei o poco più grandi, entro cui provarsi, specchiarsi, riconoscersi. E insieme ai quali si condividevano i tempi ripetuti e i luoghi oltre le mura di casa ma anche diversi dalla scuola: quartiere, paese, cortile, rione, piazzetta, condominio, campagna». Si trattava comunque di eventi costanti, quotidiani, che abituavano a funzionare dentro una comunità di coetanei regolata intorno al gioco ma anche intorno all’essere progressivamente capaci nell’esercizio delle competenze operative e sociali, in modo slegato dal possedere e apparire».
«La scuola ha rappresentato, a lungo e fino a poco fa, la seconda palestra della socialità, ulteriore e diversa da questa prima socialità, comunitaria e spontanea. Poteva, anche qui, contare su di un retroterra affidabile, che consolidava in ogni bambino le competenze di socializzazione».
https://www.linkiesta.it/2013/11/la-scuola-e-diventata-il-nu...
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